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Ceneri 2024

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LA QUARESIMA
La vita degli uomini è un percorso che vive spesso d’incertezza, di stanchezza e di paura. Eppure la certezza dei battezzati diviene sempre consapevolezza che nulla può soffocare la presenza buona di Dio nella storia e la forza del suo Spirito che continua, anche silenziosamente, a suscitare carità, coraggio, testimonianza. Il tempo della Quaresima è il tempo favorevole, per riscoprire tutto questo. In tutta la sua pregnanza ed essenzialità il tempo quaresimale grida alle comunità cristiane, attraverso la Parola di Dio, che la nostra vita senza la bellezza è poca cosa. Mentre l’esperienza del buio, dell’oscurità, del peccato e della morte attentano alla nostra vita. La Quaresima diviene allora il «tempo favorevole» per lasciarci afferrare da Cristo, il Crocifisso Risorto che ci prende per mano, ci strappa al peccato e alla morte e ci riconsegna alla Vita. Questo tempo liturgico è momento di misericordia e di luce per tornare all’origine, all’incontro con la bellezza: Gesù il Cristo, Signore e redentore della vita degli uomini.
In questo itinerario di conversione veniamo aiutati dal Digiuno (Mercoledì delle Ceneri e Venerdì Santo) che consiste nel saltare un pasto (il pranzo o la cena per i credenti in età compresa tra 18-65 anni tranne casi di malattia) e l’Astinenza (tutti i venerdì di Quaresima) che consiste nel non mangiare carne.

Dal trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo (Lib. IV, 13, 4-14, 1; Sc 100, 534 540)
Nostro Signore, Verbo di Dio, prima condusse gli uomi ni a servire Dio, poi da servi li rese suoi amici, come disse egli stesso ai discepoli: Non vi chiamo più servi, perché il servo. non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a VOI (Gv 15, 15). L'amicizia di Dio concede l'immortalità a quanti vi si dispongono debitamente.
In principio Dio plasmò Adamo non perché avesse biso gno dell'uomo, ma per avere qualcuno su cui effondere i suoi benefici. In effetti il Verbo glorificava il Padre, sempre rimanendo in lui, non solamente prima di Adamo, ma anche prima di ogni creazione. Lo ha dichiarato lui medesimo: Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria, che avevo presso di te prima che il mondo fosse» (Gv 17, 5).
Egli ci comando di seguirlo non perché avesse bisogno del nostro servizio, ma per dare a noi stessi la salvezza. Se guire il Salvatore, infatti, è partecipare della salvezza, come seguire la luce significa essere circonfusi di chiarore.
Chi è nella luce non è certo lui ad illuminare la luce ea farla risplendere, ma è la luce che rischiara lui e lo rende luminoso. Egli non dà nulla alla luce, ma è da essa che riceve il beneficio dello splendore e tutti gli altri vantaggi
Cosi è anche del servizio verso Dio: non apporta nulla a Dio, e d'altra parte Dio non ha bisogno del servizio degli uomini; ma a quelli che la servono e lo seguono egli då la vita, l'incorruttibilità e la gloria eterna. Accorda i suoi benefici a coloro che lo servono per il fatto che lo servono, e a coloro che lo seguono per il fatto che lo seguono, ma non ne trae alcuna utilità.
Dio ricerca il servizio degli uomini per avere la possibilità, lui che è buono e misericordioso, di riversare i suoi benefici su quelli che perseverano nel suo servizio. Mentre Dio non ha bisogno di nulla, l'uomo ha bisogno della comunione. con Dio.
La gloria dell'uomo consiste nel perseverare al servizio di Dio. E per questo il Signore diceva ai suoi discepoli: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi» (Gv 15, 16), mostrando cosi che non erano loro a glorificarlo, seguendolo, ma che, per il fatto che seguivano il Figlio di Dio, erano glorificati da lui. E ancora: «Voglio che anche quelli che mi hai da to siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria» (Gv 17, 24).

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